La Commissione europea ha presentato una proposta diretta a potenziare Frontex, l’Agenzia dell’Unione europea istituita nel 2005 a Varsavia come organismo specializzato ed indipendente incaricato di coordinare la cooperazione fra gli Stati membri dell’UE in materia di sicurezza ai confini esterni dell’UE e di lotta all’immigrazione clandestina.

La proposta prevede che gli Stati membri mettano a disposizione dell’Agenzia più attrezzature e più personale e che quest’ultima diriga le operazioni di pattugliamento alle frontiere insieme ai Paesi dell’Unione. Frontex avrà inoltre la facoltà di prestare assistenza tecnica ai Paesi terzi ed inviare funzionari di collegamento.   

Stando alle valutazioni effettuate dalla Commissione e confermate da esperti indipendenti, la cooperazione tra i Paesi dell’UE in materia di gestione dell’immigrazione attraverso l’Agenzia Frontex ha sofferto fino ad oggi della mancanza di risorse e di un coordinamento insufficiente tra autorità nazionali. Frontex svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento di uno spazio senza frontiere interne e aiuta i Paesi dell’UE a coordinare i pattugliamenti aerei, terrestri e marittimi alle frontiere.

La nuova proposta mira pertanto a fornire a Frontex risorse tecniche e umane adeguate per le operazioni congiunte di pattugliamento alle frontiere. I Paesi dell’Unione dovranno fare in modo che l’Agenzia disponga di risorse, comprendenti anche unità navali e aeree, mentre Frontex potrà gradualmente acquistare o prendere in locazione altre attrezzature.

La proposta prevede inoltre che alle operazioni di protezione delle frontiere esterne possano partecipare solo guardie di frontiera che abbiano ricevuto una formazione in materia di diritti fondamentali, in modo da garantire che a tutti gli immigrati sia riservato un trattamento caratterizzato dal pieno rispetto di tali diritti, primo fra tutti il principio di non respingimento.

Migliorerà anche la capacità operativa, in quanto sarà più chiara la ripartizione dei ruoli di Frontex e degli Stati membri partecipanti, fermo restando il principio per cui ogni Stato membro resta responsabile del controllo della sua sezione di frontiera esterna. La proposta introduce inoltre disposizioni specifiche riguardanti il piano operativo, la valutazione delle operazioni e i meccanismi di notifica degli incidenti.

Frontex continuerà a coordinare le operazioni congiunte di rimpatrio degli immigrati nei loro Paesi di origine e saranno predisposte garanzie per assicurare che tali operazioni si svolgano nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Ad esempio, alle operazioni parteciperà un controllore indipendente che riferirà alla Commissione in merito all’osservanza, da parte degli Stati membri, del diritto UE e di un codice di condotta sul rispetto dei diritti umani.

La proposta dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dai governi dei Paesi dell’UE in sede di Consiglio.