Le dogane sono istituzione antica la cui missione non ha mai cessato di evolvere. In origine, il nucleo essenziale di questa missione era individuabile nella esazione dei diritti doganali, ovvero nell’acquisizione di risorse a vantaggio di un’autorità territoriale. Successivamente, e a più riprese nel corso della storia, il dazio è divenuto lo strumento fondamentale di politiche economiche statali ispirate alla salvaguardia delle produzioni nazionali. Identificate sempre più come lo strumento principe di politiche economiche protezionistiche, le dogane hanno finito per essere considerate una istituzione destinata a estinguersi con il prevalere delle dottrine economiche ispirate alla libertà dei commerci. In realtà, oggi le dogane hanno mutato completamente le loro funzioni. La politica doganale per i Paesi dell’Unione Europea, non più di esclusiva competenza degli Stati nazionali, ha posto al centro dell’azione delle amministrazioni doganali dell’UE le garanzie di sicurezza e di compatibilità ambientale dei prodotti, nonché la lotta contro il commercio dei prodotti contraffatti, il traffico illegale di specie protette e di sostanze illecite. Nel complesso, l’insieme di profonde trasformazioni sullo scenario economico internazionale, lungi dal mettere in discussione il ruolo delle dogane, ne ha riproposto l’importanza, rinnovando i termini di un’antica sfida per questa amministrazione.

Non si tratta soltanto di difendere beni di valore incommensurabile, quali la salute e la sicurezza pubblica, ma anche (da un punto di vista più tipicamente economico), di presidiare le regole che garantiscono un ordinato e sicuro sviluppo del commercio internazionale. Negli ultimi anni è enormemente cresciuto l’interscambio con Paesi terzi che stanno conoscendo tassi di crescita e di espansione commerciale impensabili sino a qualche anno addietro. Anche in virtù di questa crescita, sono venuti in primo piano interessi vitali degli Stati europei che gli uffici doganali contribuiscono a tutelare: come ad esempio l’esigenza di inibire il commercio di prodotti contraffatti, autentica minaccia per la crescita delle imprese protagoniste del made in Italy. Ma, più in generale, la stessa tutela della salute e dell’ambiente hanno acquistato per tutti i Paesi un peso maggiore e hanno assunto nuovi significati. Essa consiste nel tutelare beni come lo sviluppo equilibrato dell’economia nazionale, la sicurezza, la salute, riservando una costante attenzione alle ragioni della fluidità dei traffici e della libertà e facilità di spostamento. Nella cornice dell’azione comunitaria, l’amministrazione italiana ha interpretato questa sfida puntando fortemente sull’innovazione tec-nologica e amministrativa.

Per semplificare gli adempimenti e migliorare la qualità dei servizi resi, l’Agenzia impiega in maniera estesa moderni mezzi tecnici.

Queste sono alcune delle riflessioni contenute nel documento “Organizzazione, attività e statistica dell’Agenzia delle Dogane – Anno 2009”, che illustra fra l’altro il nuovo assetto dell’Agenzia delle Dogane (con la riorganizzazione delle strutture centrali e periferiche dell’Agenzia delle Dogane avviata nel 2009, la riduzione del numero delle posizioni dirigenziali e l’istituzione di 10 Direzioni interregionali, che si sostituiranno gradualmente alle precedenti 14 Direzioni Regionali), il Servizio Autonomo Interventi Settore Agricolo o “S.A.I.S.A.” (che cura gli adempimenti relativi alle restituzioni alle esportazione e ad ogni altro aiuto comunitario connesso con le operazioni di esportazione dei prodotti agricoli regolamentati in sede UE), e le attività di formazione messe in piedi dall’Agenzia nell’ultimo anno.

La pubblicazione descrive inoltre i risultati dell’Agenzia delle Dogane con le dichiarazioni presentate nel corso del 2009, suddivise per tipologia di regime doganale, nonchè i risultati delle attività di controllo, con i sequestri effettuati.

Allegati:  Agenzia Dogane – 2010 – Libro blu